Ossa di morto o pasta garofanata.

14:25:00





Dolce tipico siciliano della Festa dei morti.


Dopo l'insuccesso dell'anno scorso, posso ritenermi quasi soddisfatta del risultato. Non sono esteticamente perfetti, non sono come avrei voluto che fossero, ma avere compreso quelle due tre cose fondamentali per la loro riuscita vuol dire essere ad un passo dal traguardo ed avere vita semplificata la prossima volta che li preparò.

Non vi parlerò dei cenni storici, non qui e non adesso, ma lo farò in un altro momento, mi limiterò semplicemente a dirvi che la ricetta che ho seguito è la stessa nei tre libri di tre autori differenti che ho spulciato, quali: Di Leo e il suo " I dolci siciliani", Coria e il suo "Profumo di Sicilia" e infine Allotta con "la cucina siciliana in 1000 ricette tradizionali.

Non mi sono limitata solo ai testi, ma ho buttato uno sguardo anche alle varie fonti online, le più esaurienti: qui e qui.


Quanto mi piace citare le fonti, magari pure troppo!

Passiamo all'atto pratico, il mio.


Ingredienti

250 g di farina

250 g di zucchero

qb      di acqua *

1/2  cucchiaino di chiodi di garofano in polvere

1/2  cucchiaino di  cannella in polvere


Setacciare la farina e mescolarla alle polveri. Sciogliere lo zucchero in un po' di acqua, su fiamma bassa e poi lasciare intiepidire. Aggiungere la farina e l'acqua necessaria a formare un panetto. * Per le dosi dell'acqua ho preferito seguire il suggerimento online di 70/75 g.

Rovesciare il composto su un piano leggermente infarinato, lavorarlo sino a farlo diventare liscio. Formare dei filoncini e dividere in tocchetti (come da foto). Decorare coi rebbi di una forchetta o con la lama di un coltello.





Piccola nota: nei testi gli autori Di Leo, Allotta e Coria fanno riferimento  a delle formine di terracotta, probabilmente raffiguranti immagini religiose. Io ricordo semplicemente quelli con l'immagine della Madonna.


A questo punto trasferire i tocchetti su una teglia rivestita con carta da forno, distanziandoli l'uno dall'altro, coprire con un velo e lasciare asciugare per due/tre giorni, senza mai toccarli, né tanto meno girarli. Qui è ben spiegato il motivo, in poche parole, la parte inferiore deve rimanere umida affinché possa poi uscire lo zucchero e caramellarsi.


Altra nota: nei libri non si accenna affatto all'essiccazione al sole, ma di lasciare asciugare per due o tre giorni, in luogo asciutto, per cui deduco che il fattore sole (qui e qui)sia una di quelle usanze tramandate vocalmente e  circoscritte in alcune zone. Ma è talmente affascinante che spero di ricordarmene e provare la prossima estate.


Quando si presenteranno bianchi e induriti (vedi foto) inumidire la base e riporli sulla teglia. Sempre facendo attenzione a lasciare spazio tra un tocchetto e l'altro.




Mi preme aprire una parentesi prima di giungere alla cottura vera e propria. Guardate la foto sopra, vedete le scritte? Si, bene. I miei tocchetti dopo i tre giorni si sono presentati come da esempio in alto. Li ho cucinati e si sono sfatasciati al "suolo". Astutamente (vorrei vedere dopo l'anno scorso) ne avevo cotti solo un paio, lasciandomi aperta la possibilità di fare altri tentativi. Per cui seguendo il suggerimento del blog numero due, ne ho preso alcuni, sempre inumidendo la base, e li ho posti nel forno semiaperto a una temperatura di 50°C per una mezzoretta, sino a che non sono diventati come l'esempio in basso nella foto. Infatti è proprio così che devono essere, duri e bianchi di sopra e umidi di sotto. Ho usato il grill.


A questo punto sono pronti per essere cotti. Quindi infornare a 180°C (li ho posti nel ripiano centrale a forno statico)per una decina di minuti o sino a quando lo zucchero uscirà dal fondo e si caramellerà.

Sfornare e lasciare raffreddare.




Ma che vuole dire questa foto e quei numeri....? Il numero uno è il tocchetto che si è sfatasciato al suolo di cui ho parlato nella nota (una delle tante), il numero due è il tocchetto cotto nella parte centrale e il terzo è stato cotto nel ripiano basso...che ha preso colore e magari pure troppo bruciacchiandosi alla base.




 Mamma mia quanto sono buoni.....si ritorna bambini e ci si perde nei tanti ricordi

Alla prossima con:



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