Il Tcholent.. per non dimenticare!
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La ricetta del Tcholent qui
L' anno scorso scrivevo così...e con il tempo i sentimenti non sono cambiati..incredulità, sgomento e rabbia si susseguono creando un vortice di interrogativi ai quali trovo risposta, tra le molteplici pagine e testimonianze, ma non ne trovo il senso, perché innanzi ad un genocidio, nulla ha senso. Pura follia disumana che secondo il Museo dell'Olocausto di Washington, i morti sarebbero molti di più: "da 15 a 20 milioni" uccisi nelle oltre 42 mila strutture tra campi tedeschi e quelli creati da "regimi fantoccio europei, dalla Francia alla Romani". (qui)
Come scrive Ele la follia di un nano matto con baffetto....
Ricordare è il minimo che possiamo fare,
non posso avere la certezza che servirà a fermare la mano di qualche altro pazzo, me lo auguro e lo spero, ma posso io comune cittadina, nel mio piccolo e nel mio quotidiano, non dimenticare che un tempo non molto lontano la vita di un'infinità di uomini, donne e bambini, è stata selvaggiamente strappata alla loro quotidianità, gettata in pasto ad una non vita, maltrattata, umiliata e, infine....uccisa. Provo ad immedesimarmi, con paura, si..perché il dolore e la sofferenza so essere tanta, una smisurata e lancinante ferita mai marginata, una cicatrice lunga e profonda, un marchio indelebile per chi è sopravvissuto.., Quello che posso provare io, immaginando, è niente..!
Dal Diario di Anna Frank
Giovedì, 27 gennaio 1944.
Cara Kitty,
da qualche tempo mi ha presa la passione per gli alberi genealogici delle famiglie reali e sono giunta alla conclusione che, una volta cominciate queste ricerche, bisogna sempre risalire più indietro nel tempo, e si fanno scoperte sempre più interessanti.
Sebbene io mi dedichi con molto zelo alle mie materie di studio e riesca a seguire abbastanza bene la radio inglese, tuttavia passo ancora parecchie domeniche a riordinare e completare la mia grande raccolta di stelle del cinema che ha già raggiunto dimensioni assai rispettabili.
Il signor Kraler mi fa felice portandomi tutti i lunedì la rivista "Cinema E Theater". I miei coabitanti, che disdegnano la mondanità, dicono che questo mio vizietto è uno sciupio di denaro; però si stupiscono della precisione con cui, anche dopo un anno, so indicare gli attori di un determinato film. Elli, che va spesso al cinematografo col suo amico nelle giornate di libertà, al sabato mi comunica i titoli dei film che intende vedere, e io le so subito dire i nomi degli attori principali e il giudizio della critica. Or non è molto, mamma ha detto che io non avrò più bisogno di andare al cinema, perché ho già tutto in testa, argomento, attori e critica.
Se un giorno me ne arrivo con una nuova pettinatura, tutti mi guardano con aria di deplorazione e posso esser certa che qualcuno mi chiederà qual è la stella del cinema che ostenta questa acconciatura. Se rispondo che è invenzione mia mi credono soltanto per metà.
Quanto alla pettinatura, non dura più di mezz'ora, perché mi stufo tanto dei loro giudizi negativi, che vado subito in camera da bagno a ripristinare la mia solita pettinatura tipo "casa-giardino-cucina".
La tua Anna.
"La memoria è determinante. È determinante perché io sono ricco di memorie e l’uomo che non
ha memoria è un pover’uomo, perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei
confronti, dar la possibilità di pensare ad errori o cose giuste fatte. Non si tratta di un esame di
coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la memoria si possono fare dei
bilanci, delle considerazioni, delle scelte, perché credo che uno scrittore, un poeta, uno
scienziato, un lettore, un agricoltore, un uomo, uno che non ha memoria è un pover’uomo.
Nonsi tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla
vita."
Testimonianza di Mario Rigoni Stern, scrittore e deportato I.M.I. 1943
Avevano dei sogni....
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